a-gerarchica nell’opporsi a forma che sottendono gerarchie fondate sul genere

Promuovere forme di rappresentazione che non sottendono gerarchie basate sul genere

[A] Rapporto quantitativo

Riguarda la rappresentatività numerica di donne e uomini (es. nelle raffigurazioni di gruppi verificare che ci sia un numero equo di soggetti femminili e maschili).


[B] Relazioni spaziali

Si riferisce alla disposizione dei soggetti nello spazio (es. fare attenzione che nella raffigurazione di gruppi o coppie i soggetti femminili non risultino in secondo piano o “dietro” rispetto a quelli maschili).


[C] rapporti dimensionali

Fa riferimento alla raffigurazione di soggetti femminili dimensionalmente più piccoli rispetto a quelli maschili (es. quando si utilizzano figure pittogrammatiche di uomini e donne, accertarsi che non ci siano dissimmetrie dimensionali ingiustificate).


[D] tipo di azione svolta

Attività e passività dei soggetti raffigurati. Riguarda i ruoli e le azioni svolte dai soggetti, affinché non vi sia la prevalenza di comportamenti passivi/attivi riconducibili a un solo genere.

Garantire una rappresentazione non discriminante dei ruoli

Valorizzare la rappresentazione non stereotipata della molteplicità di ruoli prediligendo, ad esempio, la scelta di immagini che raffigurino donne e uomini in ruoli e professioni non convenzionali così da non alimentare cliché. Assicurarsi inoltre di includere, qualora il contenuto comunicativo lo preveda, rappresentazioni di donne in posizioni apicali.

Utilizzare forme simmetriche per riferirsi a donne e uomini

All’interno di una frase in cui si citano uomini e donne, optare sempre per espressioni simmetriche.

[Esempio]
Thatcher e Brandt o la Thatcher e il Brandt (invece di la Thatcher e Brandt);
Margaret Thatcher e Willi Brandt (invece di Margaret Thatcher e Brandt);
La Signora Thatcher e il Signor Brandt (invece di La Signora Thatcher e Brandt);
Maggie e Willi (invece di Maggie e Willi Brandt). (Raccomandazioni 1987)